Giornata di festa per i tifosi juventini del club doc "Gaetano Scirea", che hanno vissuto ieri la realizzazione di un progetto sostenuto da anni con fervore, entusiamo e grande affetto nei confronti di quello che rimane nei cuori bianconeri simbolo di un modo di interpretare il calcio che non c'è più: il ricordo di un campione dello sport, di un campione della vita, di un uomo che ha fatto della lealtà, dell'attaccamento alla maglia, dell'onestà intellettuale gli emblemi della propria statura morale dentro e fuori il campo di calcio.
Gaetano Scirea, a cui è dedicato il club juventino fondato nel 1984, è per i sostenitori della "vecchia signora" tutto questo e ancora di più: «un modello da trasmettere alle giovani generazioni, per i quali lo sport è palestra di vita», come dichiara il presidente del club luciese Benedetto Merulla. Questa è la motivazione che ha spinto i soci a richiedere più volte, nel corso del tempo, l'intitolazione di una via, o di una piazza, al grande campione, apprezzato non solo dagli juventini ma da chi crede nello sport vissuto con impegno, serietà, senso di responsabilità al di là dei colori e delle bandiere. Ottenere l'intitolazione dello stadio comunale, struttura dalla forte valenza simbolica, assume dunque un significato speciale, particolarmente in una realtà dove lo sport ha una forte funzione sociale radicata nella tradizione calcistica e non solo.
Proprio lo sport, come la scuola, è infatti il luogo dove i più giovani imparano a confrontarsi con l'altro, a mettersi in gioco, a crescere. E se investire nella formazione e nell'educazione dei più piccoli significa investire nel futuro, proporre modelli positivi è sempre più la missione della società, come afferma Mariella Scirea: «Mio marito era prima di tutto un uomo dotato di umiltà, virtù che si è smarrita in un mondo del calcio fatto di business e meno di veri valori sportivi». La moglie del campione, scomparso tragicamente nel 1989, lo ricorda con commozione sottolineandone la correttezza e il rispetto per l'avversario. A Gaetano Scirea spetta infatti il record, oggi inimmaginabile, di non essere mai stato espulso dal campo di gioco.
La signora Scirea, insieme al delegato nazionale degli Juventus Club Doc d'Italia Ezio Morina e al delegato regionale Lillo Rizza, è stata ospite di una cerimonia alla quale hanno preso parte gli alunni dell'Istituto Comprensivo luciese, i rappresentanti dell'Inter Club "Facchetti" presieduto da Pippo Ruggeri, la Società Operaia "Medaglia d'oro Stefano Cattafi" e tanti cittadini.
Dopo il rituale della scopertura della targa, all'ingresso dello stadio comunale, la cerimonia è proseguita presso l'aula consiliare, dove Mariella Scirea ha ricevuto omaggi floreali e targhe ricordo da parte dell'amministrazione comunale, dell'Inter Club, della Pro Mende Calcio, dello Juventus Club luciese e di quelli presenti: Partanna, Castelvetrano, Brolo.
Presenti rappresentanti del tifo bianconero provenienti da diversi centri della provincia e da Catania, insieme al gruppo di soci luciesi che, come sempre, ha dato un contributo fondamentale al buon esito della manifestazione.
Chiuso il cerchio delle polemiche politiche, è tempo di guardare al futuro: interventi nella struttura, come il campo in erba sintetica, sono stati promessi dall'assessore allo sport Santino Pandolfo, mentre il sindaco Nino Campo ha invitato a guardare a Gaetano Scirea "sportivamente", nel senso di testimone di valori che prescindono dall'appartenenza alla propria squadra del cuore.
L'auspicio è che accendere i riflettori sullo stadio comunale contribuisca a mantenere, e incentivare, la sua corretta gestione e manutenzione, perchè, se ci sono zone abbandonate all'incuria - come ha denunciato il consigliere di minoranza Tonino Maimone esibendo in consiglio comunale degli scatti fotografici - si tratta di una delle strutture più grandi e più belle della provincia e non solo, come ha affermato il consigliere Carmelo Bella, da sempre vicino alla società calcistica luciese Pro Mende che vanta una storia datata 1930.